viernes, 22 de diciembre de 2017

BRASILE SPALANCA l'AMAZZONIA all'ESERCITO degli STATI UNITI


Coriolanis Il Brasile ha spalancato le porte dell'Amazzonia all'esercito degli Stati Uniti. Cadono miti e capisaldi  che -da sempre- erano la bussola della dottrina geopolitica dello Stato brasiliano. Questo è il rischioso gioco d'azzardo del mai-eletto presidente Temer, alla testa del potere politico per volontà e gli intrighi del potere giudiziario, la regia del monopolio mediatico e
la passività delle forze armate, o almeno della sua alta gerarchia. 

Cade il tabù dell'inviolabilità dell'Amazzonia, sfuma la fermezza con cui finora erano sempre stati respinti i tentativi esterni di controllarla, anche sotto il manto ecologista di trasformarla in una "riserva internazionale" sotto una giurisdizione cosmopolita. E' stata accantonata con l'autorizzazione alle manovre militari USA-Brasile-Perù-Colombia, nella zona della triplice frontiera nord, a ridosso della regione mineraria e della riserva dei corposi  giacimenti di gas-petrolio del Venezuela.

"Siamo molto preoccupati" ha detto Lindbergh Farias, senatore del blocco del Partito dei Lavoratori "è una cosa molto pericolosa, un autentico attentato alla sovranità nazionale". C'è stata riprovazione generalizzata, un clamore avverso alla costruzione di una base militare "provvisoria" multinazionale. Infrangere l'inviolabilità della gran riserva di bio-diversità  amazzonica, è come rinnegare l'orientazione strategica storica seguita dalle forze militari.

In pochi mesi, l'illegittimo presidente Temer ha consegnato alla British Petroleum la multinazionale statale Petrobras, e ha creato le premesse per consegnare in condizioni di saldo anche la riserva petrolifera sottomarina Presal. L'ultraliberista Temer ha cominciato a demolire l'eredità di Getulio Vargas che -dagli anni 40- è stata la guida per lo sviluppo nazionale del Brasile moderno. Per evitare la dipendenza neocoloniale e la totale subordinazione al mercato estero, Getulio Vargas aveva dato vita ad un'economia mista, con presenza dello Stato negli snodi strategici. 

Da buon e accecato neoliberista, Temer arriva all'estremo di liquidare integralmente lo Stato sociale, e privatizzare alla velocità della luce tutto quanto è privatizzabile.Egli è nemico non solo dei lavoratori dipendenti o dei ceti medi, anche del sistema di sanità pubblico, delle pensioni, del lavoro normato da contratti, ma anche del Brasile inteso come nazione, con un proprio ruolo autonomo nel nuovo panarama internazionale.



Quando autorizza una manovra a Tabatinga, con 13 elicotteri, 11 aerei e navi, e ben 2000 militari (anche stranieri), più osservatori appartenenti a 20 Paesi, c'è stato un sussulto che ha attraversato tutta la società brasiliana.  Si è diffusa un'inquietudine contro sproporzionate esercitazioni militari mai avvenute in precedenza. Accettare che gli Stati Uniti inviassero persino un'aereo di trasporto Hércules C-130, è un gesto di preoccupante subordinazione, nonostante la smentita del general  Antonio Manoel de Barros, capo della Operazione AmazonLog 17. 

I militari nazionalisti mostrano disapprovazione, e segnalano che non è mai stato un mistero che gli Stati Uniti hanno sempre nella mira appropriarsi della conca amazzonica.  O almeno ottenerne il controllo geopolitico. Pertanto inquadrano queste esercitazioni come un primo e importante passo per inserire l'esercito brasiliano nell'orbita geostrategitca degli USA. Cosa che va controcorente e indebolisce il contesto di un Brasile-potenza multipolare, dentro del BRICS, al lato del Venezuela, asse del blocco sudamericano.

Poi, per chi non sottovaluta l'enunciazione di Kurt Tidd -capo del Comando Sud del Pentagono- c'è anche una finalità di breve scadenza, tendente a coagulare gli sforzi per articolare una risposta militare di tipo "regionale" contro il Venezuela. In pratica, radicalizzare le mosse per "isolare-asfissiare", sistematizzando il blocco commerciale e l'embargo finanziario contro Caracas.  Per ottenere una base giuridica che giustifichi l'allestimento di un "corridoio umanitario". Vale a dire: prima ti affamo, poi ti precludo i farmaci, infine le truppe imperiali, quelle vassalle e della NATO accantonate nelle Antille olandesi, manderebbero i loro reparti speciali a consegnare gli agognati "aiuti umanitari".

vedi:
http://estrategia.la/ 
https://red58.org/opciones-estrat%C3%A9gicas-frente-a-potencial-intervenci%C3%B3n-de-eeuu-en-venezuela-c67e3dc20e32

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