sábado, 4 de noviembre de 2017

Cina&Russia, barriera finanziaria e militare per l'avventurismo USA in Venezuela

Il Venezuela è la prima destinazione latinoamericana degli investimenti cinesi. Dal 2001 sono stati sviluppati circa 800 progetti di cooperazione che hanno consentito lo sviluppo di settori strategici quali energia, petrolio, istruzione, salute, tecnologia, commercio, agroalimentare, agricoltura, infrastruttura, industria, cultura e sport. Nel 2013, il commercio bilaterale era aumentato di 13714 volte da 1,4 milioni di dollari nel 1974 a 19200 milioni di dollari. La Russia ha versato investimenti nella cintura petrolifera dell’Orinoco attraverso

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Rosneft, poi consolidati e che saranno sviluppati dopo l’incontro a Mosca dei Presidenti Putin e Maduro all’inizio di ottobre. Si prevede inoltre che la cooperazione agricola aumenti attraverso la creazione di impianti di trasformazione ad alta tecnologia. La cooperazione militare impegna più di 11000 milioni di dollari in missili, artiglieria, difesa aerea, fucili, elicotteri, caccia e sistemi logistici. Il commercio tra i due Paesi ha raggiunto il picco nel 2013, quando toccò i 2450 milioni di dollari.

Nel maggio 2013 un accordo di riservatezza consentiva a Rosneft di ottenere dati geologici sui blocchi petroliferi del Mar Venezuelano per un possibile futuro sfruttamento, nella chiara intenzione di proteggere gli interessi commerciali cinesi e di garantire l’accesso russo ai futuri giacimenti di petrolio e gas in Venezuela. Cina e Russia ostacolano l’interesse degli Stati Uniti ad intervenire più decisamente nella politica venezuelana perché le alleanze del Paese dei Caraibi sono vitali per i loro obiettivi geostrategici.
 
Le dichiarazioni di Mosca e Pechino su ogni aggressione degli Stati Uniti, negli ultimi anni sono state chiare. Entrambi i governi hanno chiesto la risoluzione sovrana dei conflitti e la non interferenza, poiché le sanzioni imposte dall’amministrazione Trump rappresentano un attacco diretto alle alleanze del Paese sudamericano. Perciò, quindi, il loro appoggio alla risoluzione dei conflitti in Venezuela attraverso le elezioni, sotto l’autorità dello Stato venezuelano e la sua istituzione elettorale, oggetto di attacchi, la CNE.

Parte del conflitto globale si svolge su un territorio locale consentendo al Venezuela, nella riconfigurazione della dinamica geopolitica, di svolgere un ruolo decisivo a favore del mondo multipolare nella ricerca dell’equilibrio politico globale che permetta di esercitare i propri diritti sovrani.

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