viernes, 8 de septiembre de 2017

PIL Mondiale, Pil USA, Spese militari e Spese discrezionali degli Stati Uniti dal 1980 (Tabelle)



Cifre scoppiettanti ma -al pari del dollaro- con diminuito valore reale Quesito di fondo: qual'é la produttivitá geopolitica del faraonico investimento? Frenato l'egemonismo declinante o avvio a potenza continentale?

Attilio Folliero (qui) Di seguito, riporto i dati delle Spese per la Difesa degli Stati Uniti dal 1980 in poi (Tabella 1). Le spese per la difesa rientrano tra quelle discrezionali di un governo. Accanto alle spese per la difesa, riporto anche le altre spese discrezionali che spesso nascondono o vengono utilizzate per finanziare spese militari. In valore assoluto le spese militari USA continuano ad aumentare anno dopo anno e gli USA continuano ad essere lo Stato che più spende per la difesa. Calcolando la percentuale di tali spese (sia le sole spese per la difesa, che quelle comprendenti le altre spese discrezionali) sul PIL USA possiamo renderci conto se siano effettivamente in aumento, come indicano i dati in valore assoluto.

Nella Tabella 2 riporto i dati del PIL Mondiale ed effettuo un raffronto del PIL USA con quello mondiale; inoltre calcolando la percentuale delle spese militari USA (Spese per la difesa e totale spese discrezionali) sul PIL mondiale possiamo farci una idea di quanto siano ingenti. Allo stesso tempo cercheremo di capire se gli USA stiano perdendo peso economico e militare a livello mondiale.

Tabella 1
PIL USA, Spese per la difesa e Spese discrezionali
(Valori assoluti e percentuali)
Anni 1980-2016
Anno
PIL USA (Mld $)
Spese Difesa USA 
(Mld $)
% Spese Difesa / PIL USA
Altre spese discrezionali (Mld $)
Totale Spese Discrezionali
% Spese Discrezionali / PIL USA
1980
2.862,48
144,50
5,05%
166,74
311,24
10,87%
1981
3.210,95
180,44
5,62%
160,52
340,96
10,62%
1982
3.345,00
217,18
6,49%
138,39
355,57
10,63%
1983
3.638,13
244,97
6,73%
143,31
388,28
10,67%
1984
4.040,70
265,58
6,57%
158,06
423,65
10,48%
1985
4.346,75
294,85
6,78%
161,74
456,59
10,50%
1986
4.590,13
289,63
6,31%
148,28
437,90
9,54%
1987
4.870,23
287,96
5,91%
157,80
445,76
9,15%
1988
5.252,63
292,50
5,57%
160,75
453,25
8,63%
1989
5.657,70
300,07
5,30%
171,01
471,08
8,33%
1990
5.979,58
303,95
5,08%
192,76
496,70
8,31%
1991
6.174,05
332,23
5,38%
213,87
546,10
8,85%
1992
6.539,30
299,12
4,57%
232,28
531,39
8,13%
1993
6.878,70
276,11
4,01%
247,19
523,30
7,61%
1994
7.308,78
262,25
3,59%
250,35
512,59
7,01%
1995
7.664,05
262,94
3,43%
238,49
501,42
6,54%
1996
8.100,18
265,19
3,27%
235,77
500,96
6,18%
1997
8.608,53
266,25
3,09%
244,96
511,21
5,94%
1998
9.089,15
272,42
3,00%
257,22
529,64
5,83%
1999
9.660,63
288,31
2,98%
293,53
581,84
6,02%
2000
10.284,75
300,77
2,92%
283,58
584,35
5,68%
2001
10.621,83
331,72
3,12%
332,10
663,82
6,25%
2002
10.977,53
360,82
3,29%
373,96
734,78
6,69%
2003
11.510,68
454,98
3,95%
394,47
849,45
7,38%
2004
12.274,93
485,66
3,96%
422,80
908,46
7,40%
2005
13.093,70
499,82
3,82%
487,68
987,50
7,54%
2006
13.855,90
556,49
4,02%
440,20
996,69
7,19%
2007
14.477,63
622,35
4,30%
449,92
1.072,28
7,41%
2008
14.718,58
685,90
4,66%
493,75
1.179,65
8,01%
2009
14.418,73
694,78
4,82%
797,25
1.492,03
10,35%
2010
14.964,40
714,06
4,77%
550,21
1.264,26
8,45%
2011
15.517,93
710,14
4,58%
510,58
1.220,72
7,87%
2012
16.155,25
669,59
4,14%
528,05
1.197,64
7,41%
2013
16.691,50
600,37
3,60%
539,85
1.140,22
6,83%
2014
17.393,10
606,19
3,49%
527,51
1.133,70
6,52%
2015
18.036,65
585,89
3,25%
530,78
1.116,67
6,19%
2016
18.569,10
606,85
3,27%
559,86
1.166,71
6,28%
Fonte: Elaborazione Attilio Folliero su dati del Bilancio del Governo USA e del FMI

Tabella 2
Raffronto del PIL USA e delle sue spese militari col PIL mondiale.
Anni 1980-2016
Anno
PIL Mondo (Mld $)
% PIL USA / PIL Mondo
% Spese Difesa USA / PIL Mondo
% Spese Discrezionali USA/PIL Mondo
1980
11.137,41
25,70%
1,30%
2,79%
1981
11.394,85
28,18%
1,58%
2,99%
1982
11.180,74
29,92%
1,94%
3,18%
1983
11.482,71
31,68%
2,13%
3,38%
1984
11.896,25
33,97%
2,23%
3,56%
1985
12.456,43
34,90%
2,37%
3,67%
1986
14.672,67
31,28%
1,97%
2,98%
1987
16.881,39
28,85%
1,71%
2,64%
1988
18.982,92
27,67%
1,54%
2,39%
1989
20.002,85
28,28%
1,50%
2,36%
1990
23.472,40
25,47%
1,29%
2,12%
1991
24.352,85
25,35%
1,36%
2,24%
1992
25.184,60
25,97%
1,19%
2,11%
1993
25.891,61
26,57%
1,07%
2,02%
1994
27.812,15
26,28%
0,94%
1,84%
1995
30.987,30
24,73%
0,85%
1,62%
1996
31.847,24
25,43%
0,83%
1,57%
1997
31.770,28
27,10%
0,84%
1,61%
1998
31.615,56
28,75%
0,86%
1,68%
1999
32.723,34
29,52%
0,88%
1,78%
2000
33.819,98
30,41%
0,89%
1,73%
2001
33.567,76
31,64%
0,99%
1,98%
2002
34.698,82
31,64%
1,04%
2,12%
2003
38.981,88
29,53%
1,17%
2,18%
2004
43.884,47
27,97%
1,11%
2,07%
2005
47.532,87
27,55%
1,05%
2,08%
2006
51.457,55
26,93%
1,08%
1,94%
2007
58.052,03
24,94%
1,07%
1,85%
2008
63.650,74
23,12%
1,08%
1,85%
2009
60.279,11
23,92%
1,15%
2,48%
2010
65.899,81
22,71%
1,08%
1,92%
2011
73.083,78
21,23%
0,97%
1,67%
2012
74.437,72
21,70%
0,90%
1,61%
2013
76.458,18
21,83%
0,79%
1,49%
2014
78.519,56
22,15%
0,77%
1,44%
2015
74.196,85
24,31%
0,79%
1,51%
2016
75.278,05
24,67%
0,81%
1,55%
Fonte: Elaborazione Attilio Folliero su dati del Bilancio del Governo USA e del FMI

Se analizziamo l'andamento delle spese per la difesa degli USA in miliardi di dollari sono in aumento (Grafico 1); quando però analizziamo tali spese in percentuale sul PIL ci rendiamo conto che sono nuovamente in discesa (Grafico 2). Infatti le spese per la difesa negli anni ottanta rappresentavano oltre il 6% del PIL, raggiungendo nel 1985 il 6,78%; dopo tale data iniziano a diminuire fino a toccare il punto minimo nell'anno 2000, quando rappresentano solo il 2,98% del PIL.

Fortunatamente per le grandi imprese armamentistiche statunitensi arriva il 2001, l'attacco alle Torri Gemelle e la Guerra al Terrorismo e le spese per la difesa tornano nuovamente a crescere, raggiungendo un punto massimo nel 2009, quando arrivano al 4,82% del PIL. La caduta tendenziale del saggio di profitto, la crisi economica, l'enorme aumento del debito pubblico statunitense impedisce che si possa continuare a "spendere" nella misura anteriore, quindi anche le spese militari USA scendono in percentuale rispetto al PIL.
Grafico 1

Grafico 2

Gli USA sono la prima potenza economica e militare del mondo, ma a causa della caduta tendenziale del saggio di profitto e della conseguente crisi economica avranno sempre meno peso a livello mondiale non solo per ciò che concerne l'aspetto economico ma anche militare. Le spese militari di un paese si finanziano con le entrate fiscali (tasse e imposte) ma se queste sono in diminuzione appunto a causa della crisi, anche le spese militari ne risentiranno.

Certamente una grande potenza economica, come gli USA può continuare a vivere al di sopra delle sue possibilità, spendendo più di quanto gli entra, ricorrendo al prestito e quindi col prestito si alimentano anche le spese militari; infatti, il debito pubblico USA (sia quello interno, che quello estero) è cresciuto enormemente in questo ultimo decennio; però il ricorso al prestito, la corsa all'indebitamento non può continuare all'infinito.


Gli USA, come tutti gli imperi della storia sono destinati a soccombere. Avranno sempre meno peso a livello mondiale ed un giorno, non molto lontano si arriverà alla loro dissoluzione.


La disintegrazione degli USA secondo Igor Panarin
La fine dell'Unione sembra segnata e analizzando gli aspetti economici e sociali delle varie zone che compongono l'Unione si può presumere una disintegrazione degli Stati Uniti d'America nei termini previsti dall'analista russo Igor Panarin: la parte nordica si separerà dagli USA avvicinandosi sempre più al Canada, da cui subisce oggi una enorme influenza; l'Alaska potrebbe ritornare alla Russia; nella parte orientale (California e dintorni) gli ingenti investimenti cinesi spingeranno sempre più questa zona verso la Cina; la parte meridionale, fortemente influenzata dalla presenza di latini si avvicinerà sempre più all'America Latina; ricordiamo che il Texas ed altri stati del sud facevano parte del Messico; la parte orientale, la parte da cui ebbe origine l'Unione, ossia le ex tredici colonie a tendenza anglosassone ed europeista finirà per unirsi alla parte occidentale dell'Europa.

Gli Stati Uniti indubbiamente stanno perdendo peso a livello mondiale ed è sufficiente analizzare il peso del PIL USA rispetto a quello globale. Come riportato in Tabella 2, nel 1985 il PIL degli Stati Uniti rappresentava il 34,90% del PIL mondiale ed oggi (2016) si attesta al 24,67%.


Le spese militari USA e ancora più le spese discrezionali nel suo complesso sono ingenti ed oggi (2016) rappresentano rispettivamente lo 0,81% e l'1,55% del PIL mondiale. Trent'anni fa però l'incidenza era ben altra: nel 1985 le spese militari USA rappresentavano il 2,37% del PIL mondiale, ossia avevano una incidenza tre volte superiore.


Lo strapotere economico USA, a partire dalla fine della II Guerra Mondiale (e dagli accordi di Bretton Woods) si fondamenta nel dollaro, come unica moneta convertibile in oro e quindi unica moneta utilizzata nel commercio mondiale. Il grande potere economico ha contribuito a sviluppare ulteriormente l'apparato militare che a sua volta ha impedito il superamento del dollaro. Il dollaro, anche dopo l'inconvertibilità in oro dichiarata da Nixon nel 1971, ha continuato ad essere la moneta di riferimento mondiale perché le grandi monarchie arabe che producono petrolio e che si reggono al potere grazie alle armi USA hanno imposto al mondo di continuare a commercializzare il petrolio in dollari.


Tutte le volte che qualcuno ha provato a svincolarsi dal dollaro è stato eliminato grazie all'intervento militare USA, un colpo di stato, un magnicidio (vedasi la fine di Saddam Hussein o il colpo di stato contro Hugo Chavez nel 2002).


All'apparato militare USA si aggiunge l'apparato della propaganda, l'apparato comunicazionale concentrato nelle mani di poche multinazionali che ha avuto un ruolo altrettanto importante nell'eliminare (mediaticamente e con scandali di varia natura) possibili ostacoli per il dollaro (Vedasi ad esempio la fine del segretario del FMI, Dominique Strauss-Khan).


Dunque ancora oggi il dollaro continua ad essere la moneta utilizzata nel commercio mondiale ed ovviamente la principale moneta della Riserva Internazionale.


Il mondo attuale, con gli USA unica superpotenza e gendarme del mondo, grazie al suo strapotere militare, sta per cambiare. Da superpotenza mondiale gli USA saranno ridimensionati a potenza continentale, prima di dissolversi definitivamente. Anche le cifre sopra analizzate dimostrano questo cambiamento in atto.

Sia chiaro a tutti che nessun impero si è mai fatto da parte pacificamente e volontariamente; gli USA cercheranno di imporre guerre sia a livello locale (e in questo senso spirano venti di guerra in America Latina, che considerano il proprio cortile di casa, la propria zona d'influenza) che globale. Nell'attuale sistema economico, le grandi imprese annientano le piccole, comprandole o portandole al fallimento, dato che non possono competere con le grandi; ma quando i concorrenti sono grandi imprese di altri paesi per annientarli non rimane che il ricorso alle armi. Gli USA e le sue grandi imprese cercheranno di sopravvivere e lo faranno con ogni mezzo, non ultimo il ricorso alla violenza, alle armi, alla guerra.

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