lunes, 10 de noviembre de 2014

UE: JUNCKER, RE dei PARADISI FISCALI

 A Bruxelles rubano ai poveri per aiutare gli straricchi

Coriolanis Il neo eletto presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker ha una doppia faccia: spietato con i cittadini, fino all'estorsione dell'ultimo soldo di rame per le tasse. ed allegro furfante quando esonerava mutinazionali e banche, con accordi sottobanco. O si accontentava che pagassero solo l'1% al fisco. Juncker a doppia faccia, quindi, quando per 18 anni è stato il boss del Grancasinò del Lussemburgo, e poi da capo non-eletto dagli elettori a Bruxelles.
Juncker ha tenuto le redini del Grancasinò per 18 anni: premier fra il 1995 e il 2013, ministro delle finanze dal 1989 al 2009, presidente dell'Eurogruppo dal 2005 al 2013.

Il Consorzio di giornalismo investigativo (Icij), con il contributo di oltre 80 giornalisti di una trentina di media ha messo nero su bianco il perverso sistema. Nei dossier di quella che e' solo la punta dell'iceberg rivelato dallo Icij, ci sono multinazionali come Amazon, Ikea, Apple, Heinz, Pepsi, Aig, Gazprom, Vodafone, Verizon, Deutsche Bank, CITCO.

Nella lista cui il "benefattore" lussemburghese ha applicato solo l'1% di tasse si trova anche
Abu Dhabi Investment Authority (AIDA), Fondo Sovrano Investimenti di Abu Dabi. " diretto dall'attuale presidente in carica dell'Emirato: Khalifa bin Zayed bin Sultán al-Nahyan.

Juncker ha la faccia di bronzo, ma oggigiorno questa è  una qualità nei bassifondi politico-finanziari di Bruxelles. Davanti al Parlamento europeo, prima di ottenere la fiducia a luglio, ha cinicamente parlato di  lotta all'evasione e alla frode fiscale.
In tutta Europa i governi sono costretti a tagliare i bilanci, ridurre le pensioni, eliminare servizi pubblici e alzare le tasse, mentre centinaia di multinazionali e banche pagano aliquote irrisorie di guadagni miliardari. Grazie a tipi come Junckers, premiato con lo scettro più luccicante dell'UE.

Il Lussemburgo è al 100% paradiso fiscale, un equivalente "civilizzato" delle isole Caiman. Ha più sedi fiscali (senza un solo impiegato!) che abitanti e animali domestici. Sta strappando il primato al Regno Unito che nelle Isole del Canale offre ai poveri miliardari comodi paradisi, però con un confort competitivo: incastonati nel cuore della generosa Europa. Apprezzati molto -tra gli altri-dagli oligarchi russi come Abramovich e Berezosky, e quelli che fuggono il satrapo Putin o pretenziosi "populismi" di varia indole.

Indicativo e programmatico, è che per dirigere l'UE abbiano scelto un personaggio del genere, proveniente da una contrada opaca, dove scaltri micromonarchi ciurlano nel manico un intero continente. Vera lavanderia e centro di reciclaggio dove si premia  il parassitismo globalista e il nomadismo finanziario. Danno asili fiscale a tutti quelli che sono restii a pagare "qualcosa" laddove estraggono la ricchezza. L'arroganza di Juncker, il dogmatismo e una superbia ingiustificabile per un vassallo- direi "genetico"- oltre alla sua chilometrica coda di paglia, sono un buon viatico per il deragliamento finale della UE.  

A Bruxelles sanno solo rubare ai poveri per aiutare i ricchi.

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